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Comunicazione ai Soci – 18 maggio 2022

Cari Soci,

Durante la scorsa Assemblea dei Soci tenutasi il 23 aprile scorso, si è discusso un punto molto delicato dell’ordine del giorno: “Relazione del Presidente sulle attività e comportamenti di individui e pseudo-gruppi all’interno della scena BDSM Italiana, con particolare riferimento ad attività diffamatorie verso terzi, verso AKA e verso il Presidente stesso e discussione su eventuali azioni disciplinari e legali”.

Durante la discussione in assemblea è emerso un quadro molto preoccupante di una portata senza precedenti, perchè, per la prima volta, non si tratta di fronteggiare un comportamento di questo tipo portato avanti non più da un singolo individuo, ma da una rete, un vero e proprio branco di persone, per interessi che nulla hanno a che fare con la difesa della comunità o con la tutela di una presunta vittima. 

Ed è ancor più pericoloso vedere che tale branco sia formato, in realtà, da persone che organizzano, facilitano o promuovono eventi ma che, in realtà non hanno alcuna delega e alcuna titolarità a decidere per nome e per conto di un gruppo più ampio di persone. Nonostante quello che loro sostengono, il loro parere e il loro giudizio, non va assolutamente preso come il parere informato di un’intera comunità che loro dicono rappresentare. Non vi è nulla di reale in questo processo di auto-proclamazione, nessuna ufficialità e nessuna investitura da parte della comunità stessa. 

Questo branco ha colto al volo il pretesto di alcune conversazioni private avvenute tra UlisseCode e la sua, al tempo, partner KitsuneCode e da quest’ultima registrate e diffuse o fatte ascoltare in varie chat e gruppi Telegram per montare un caso diffamatorio nei confronti di Ulisse. 

Il Presidente di AKA ha avuto modo di ascoltare questi audio direttamente da Kitsune e non ha trovato in essi le prove sufficienti a evidenziare un abuso che validasse e giustificasse un ban e un attacco pubblico a Ulisse come quello che ne è seguito.

AKA come associazione condanna da sempre ogni tipologia di abuso, ma non ha il compito o i mezzi per dimostrare la veridicità o meno delle accuse. In mancanza della flagranza di reato, spetta alle autorità stabilire le singole responsabilità.
Gli elementi di prova presentati contro Ulisse sono stati giudicati anche da altri organizzatori come limitati, decontestualizzati e ad alto rischio di capziosità e quindi del tutto insufficienti non solo per montare un “caso” ma ancor meno per portare ad un’azione di condanna pubblica. 

L’assemblea di AKA si è riunita per valutare proprio il comportamento e le modalità con cui il branco ha portato avanti la sua campagna diffamatoria, visto che, come più volte ammesso anche da diversi dei suoi membri, a spingere ad agire contro Ulisse non è stata la gravità delle azioni fatte nei confronti di Kitsune né la incontrovertibilità delle prove fornite, ma una serie di antipatie e screzi personali avuti con Ulisse in altri contesti e in tempi molto precedenti.

Una vera e propria spedizione punitiva di gruppo. Un atteggiamento vile e odioso, perchè mascherato da difesa dei deboli. 

Tutto questo è avvenuto sotto gli occhi della maggior parte degli organizzatori e promoter di eventi d’Italia, all’interno di chat di Telegram, che sono state poi opportunamente cancellate per cercare di occultare le prove delle proprie responsabilità legali per le cose dette e le affermazioni fatte.

Il branco ha manipolato le informazioni a disposizione, spesso distorcendole in modo grottesco e volutamente diffamatorio o denigratorio (cosa che nelle chat è stata contestata più volte da più persone) e, in alcuni casi, inserendo dettagli chiaramente falsi volti a diffamare Ulisse e a screditare chiunque si opponesse alla loro versione dei fatti.. 

Ai comportamenti del branco sono seguiti una serie di comportamenti emulatori da parte di singole persone o di altri organizzatori che, pur non avendo alcuna informazione diretta e non avendo nemmeno ascoltato le presunte prove, hanno deciso di dare sostegno per partito preso, anche qui forse per non rischiare di essere esclusi dal branco stesso o per mantenere rapporti di mutuo supporto con un gruppo apparentemente in grado di potersi scagliare impunemente contro chiunque. 

A nulla è valso l’essere una delle voci fuori dal coro e l’aver espresso dissenso, visto che il branco si fomentava e auto-validava ripetutamente le sue scelte e le sue decisioni.
Siamo contenti di sapere che altre Associazioni (guardacaso le poche che hanno una reale valenza giuridica) hanno preso ugualmente le distanze da tale campagna diffamatoria.

La riprova che tutto questo clamore fosse un’azione ad personam è evidente dal fatto di come lo stesso branco non abbia sentito la necessità di segnalare episodi ben più evidenti, con tanto di denuncia alle autorità da parte delle presunte vittime. Su ciò che non interessa, il branco, nel suo insieme, ha taciuto. 

Pertanto, alla luce di quanto espresso durante l’assemblea e qui riassunto brevemente, AKA vuole denunciare chiaramente i comportamenti deviati sia da parte di chi ha direttamente portato avanti questa campagna diffamatoria senza prove certe, sia di chi ha sostenuto e avallato tale campagna, come indicato nell’elenco in calce.

L’Assemblea di AKA, con la sua votazione, ha deciso di prendere le seguenti misure disciplinari nei confronti di tutti gli appartenenti al branco o loro sostenitori:

  • Espulsione immediata di tutti coloro che risultino Soci
  • Rifiuto di accettare eventuali richieste di adesione di coloro che non risultino ancora Soci. In questa fattispecie si chiede il supporto e si invitano tutti i Soci a segnalare eventuali tentativi di accesso all’Associazione e ai suoi eventi (fisici o virtuali) di queste persone (non tutte direttamente note) 
  • Tali misure disciplinari saranno mantenute a tempo indeterminato fino a quando le singole persone non avranno fatto una ritrattazione pubblica.
  • Tali misure disciplinari riguardano coloro i quali siano riconosciuti o si presentino come portavoce dei vari gruppi indicati in calce, composti a volte anche da centinaia di persone, non i singoli membri di tali comunità, che spesso sono totalmente ignari di questi fatti.

Allo stesso modo AKA biasima il comportamento di tutti quelli che hanno preferito disinteressarsi del caso o tacere il proprio dissenso, pur di non creare contrasti con i membri del branco, in quanto questo comportamento servile non aiuta la comunità a diventare migliore e mantenere alti i suoi standard etici.

Di seguito viene indicato l’elenco delle persone colpite dalle azioni disciplinari, di cui, per ovvi motivi di privacy, vengono riportate solo le iniziali.
E’ possibile che alcuni nominativi reali non siano noti e che ci siano ulteriori persone da aggiungere in quanto ritenute portavoce dei vari gruppi. Si invitato nuovamente tutti i Soci a fornire le eventuali informazioni mancanti.

Iniziali delle persone coinvolte

(i punti interrogativi indicano i responsabili degli eventi di cui non è noto il nominativo)

E.S. a nome del Munch Magnagatti
Z.V., S.D.P. e C.B. a nome del Munch Padova
Z.V., S.D.P. a nome del Peer Rope Padova e Villa Draghi
M.F e T.M a nome del Munch Verona e Lago di Garda
R.C. a nome di Treviso Kinky
A.R. a nome del Munch Mestre
E.C. e B.T. a nome di Siena Kinky
????? a nome del Munch Ferrara
P. C. e P.F.R. a nome del Aperikinky FVG/SLO
A.C. e G.C. a nome del Black Market party
????? a nome del Munch Forlì
N.I. e F.M. a nome del Alexandria Mons Ferratus Munch
R.B. a nome del Munch Alessandria e DNTM BDSM forumcommunity
F.C. a nome del KINKY Campania
????? a nome del Le Poison du Plaisir
????? a nome del Drinky Kinky Ravenna
G.M. a nome del Quinto Canto
B.S. a nome di Pescara Shibari e Abruzzo BDSM shibari e kink
W.T. a nome del Munch Mea Culpa Udine
L.B. a nome del Bologna TNG
????? a nome del TNG Catania
S.V. a nome del Gruppo Fetlife Telegram, Mistery Event Sicilia, Mistery Munch Palermo, Mistery Munch Catania, Mistery Munch Messina, Mistery Munch Caronte
????? a nome di Etna kink e Stretto kink
D.V. a nome di Kink calabria


Il Presidente A.S.D. AKA
Stefano Davide Laforgia